si rimbalza un articolo di ItaliaOggi

Un miliardo di crediti per Cassa geometri – da ItaliaOggi

 

Supera il miliardo (precisamente è pari a 1.001.523.167 euro) l’ammontare dei crediti contributivi vantati dalla Cassa geometri, cifra che, però, va (gradualmente) diminuendo: nei «primi sei mesi dell’anno, abbiamo già recuperato 215 milioni» rispetto alle morosità del 31 dicembre scorso, innanzitutto perché il flusso si raccoglie in 10 rate, quindi una parte «si può pagare l’anno successivo». E, poi, grazie all’adesione ai «piani personalizzati» di rientro dal debito di un numero crescente di professionisti, cui «avevamo mandato una lettera infografica, rappresentando la loro situazione» contributiva (e gli effetti prodotti sulla pensione): invitati a mettersi in regola, hanno in corso dilazioni per circa 286 milioni, mentre vi sono circa 120 milioni «rateizzati presso l’Agenzia delle Entrate-Riscossione». È quanto spiega il presidente dell’Ente previdenziale Diego Buono che, in un colloquio con ItaliaOggi, mette in luce le caratteristiche della platea degli associati: ad oggi «sono circa 78.500» (il 15% donne), a seguito di «un trend negativo di iscrizioni nell’ultimo decennio», figlio sia dell’andamento demografico calante nel Paese, sia degli «effetti normativi della riforma Gelmini (legge 240/2010), che ha cambiato il titolo di geometra in Cat (Costruzioni, ambiente e territorio), stravolgendo quella convinzione, nella società, secondo cui chi si iscriveva a uno specifico Istituto superiore, poi avrebbe svolto una precisa professione. In un primo momento s’è creata confusione, e gli Istituti hanno sfornato meno diplomati», però, prosegue, «da due anni vengono formate più classi», ciò anche in virtù dell’attività «condotta dalla nostra Fondazione partecipata dal Consiglio nazionale della categoria, e soprattutto del progetto, Georientiamoci» finalizzato all’orientamento nelle scuole medie e a stimolare chi ha già scelto i Cat, illustrando i vantaggi della professione. «La nostra è una Cassa cui ci si iscrive molto presto, intorno ai 24 anni». E, mediamente, racconta, si va in pensione a 76.
La ripresa dell’edilizia, trainata (anche) dai recenti incentivi , si traduce in una progressiva ascesa dei redditi: dal 2008 al 2015 si sono ridotti «di circa il 16%», ma dal 2015 ad oggi «abbiamo registrato un incremento del 25%, soltanto nell’ultimo anno la percentuale positiva è stata dell’8%», scandisce il presidente, a fronte di «una media reddituale di 24.000 euro». Come accennato, la Cassa scommette sui piani di recupero delle morosità, affiancando la diffusione della cultura previdenziale alla «riscossione gentile», altrimenti «i contributi vengono vissuti come un’ulteriore tassazione». E punta al rimborso delle somme della «spending review», negate dal ministero dell’Economia: «Noi avevamo già fatto ricorso», ricorda Buono, «altri Enti», annuncia, «lo faranno presto».
Simona D’Alessio